Un colpo perfetto

Nevicata di fine gennaio e Tri-Gliceridi pronti all’appello.

Ore 8, che neanche quando si va al lavoro si è mai visto.

Formazione:

  • Teo
  • Bud, che deve essere a pranzo a Fidenza all’1
  • Biscia
  • Cobra

Cobra ha un’interessante teoria secondo la quale le ruote da 29” sulla neve non prendono bene per cui sfodera una 26”. Si dice che abbia anche una 24” ma quella la usa solo sul ghiaccio e una 20” che una volta ha usato per fare la traversata del ghiacciaio del Bernina.

Partenza in direzione Ovest, Nord Ovest.

Lungo la salita il gruppo viene affiancato e superato da un corridore che a piedi correva in salita. Gli abbiamo fatto notare che avevamo le ruote da 26” per la neve e che sull’asfalto non prendevano bene

Finito l’asfalto, inizia la neve, in realtà fango, dove inizia la prima battaglia a palle di neve. Risultato: agguati incrociati e guanti infradiciati (mi serviva la rima) e dita congelate.

Incontriamo una coppia di viandanti in salita e Bud cerca di convincerli che “fino alle 7 la neve teneva, ora è un paciocco”.

Rinunciamo al versante Ovest Nord Ovest e cominciamo a scendere verso il versante Est-Sud-Est, dove si dice che ci siano passaggi percorribili.

Passaggio ad Est-Sud-Est

Mentre Amundsen e Franklin cercavano il passaggio a Nord Ovest, I tri-Gliceridi, capitanati da Teo che di Est se ne intende, si spostano ad Est-Sud-Est

Comincia la seconda fase della battaglia in cui vengono raccolte palle di neve senza smettere di pedalare (e qui la difficoltà maggiore), palle che vengono lanciate, tramite tecniche di guerriglia e agguati al primo della cordata.

Teo se ne accorge e fa uno scatto che neanche Vicente Trueba, soprannominato la Pulce dei Pirenei…

Un colpo perfetto

Biscia e Bud tentano di colpirlo con lanci da lontano, non potendo rispondere agli scatti, chiaramente mancando il bersaglio. Cobra invece effettua un lungo inseguimento e prende Teo per sfinimento colpendolo con un colpo perfetto alla base del casco e incastrando ingenti quantità di neve nelle prese d’aria del casco. Un colpo netto sul coppino. Se fosse stato senza casco, sarebbe morto all’istante…

Cobra, fiero e gongolante per l’impresa, nasconde agli avversari il principio di assideramento alle mani e continua come nulla fosse. Non ha stretto mani per una settimana

Tutto il resto è pura cronaca

Passaggio al Respau e discesa su Camerlata, risalita verso San Fermo per via monte Carpino. Continuano gli agguati nella neve ma dopo il colpo vincente di Cobra, non c’è più gusto.

Arrivati a San Fermo, giro dei bar alla ricerca del bombardino.

Biscia importuna tutte le cameriere con la frase “mi fai un bombardino” e non capisce il momento di imbarazzo.

Ad un certo punto troviamo anche lo suocero del Biscia ma questa è un altra storia.

Rimaniamo a secco senza bombardino e torniamo a casa. Doccia e via e arrivo a Fidenza alle 12:55

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