Ovvero quando Supergiovane, avendo passato la maggiore età cerca disperatamente di cambiare nome e dopo averci provato con l’arte pittorica con la venere di Botticelli, ci riprova con l’arte letteraria di Schiantacatene
Primo Tempo : Da Mendrisio a Lugano
Il gruppetto composto da Teo, Biscia, Enzo e Supergiovane si ritrova a Mendrisio come al solito in una soleggiata mattina autunnale e procede spedito in direzione Lugano-Monte Bre
Tutto procede in armonia fino a Lugano con il gruppo che insiste nei propri Mantra:
- Enzo tesse le meraviglie dei mezzi a disposizione dei clienti presso la propria officina
- Biscia chiede di rientrare entro mezzodì
- Teo si lamenta del fatto che il gruppo non si è riunito recentemente per i pizzoccheri
- Supergiovane ripassa la geografia dei passi alpini sproloquiando di tentate scalate nello stesso giro di Angliru, Großglockner, Mortirolo e Zoncolan (questi ultimi due seguiti dall’immancabile epiteto “facile”
Secondo Tempo: Il monte Brè
Supergiovane sostiene di sapere la strada, d’altronde è facile perchè ce n’è una sola ed arrivati a Castagnola scatta e comincia a salire per il Monte Bré in solitaria.
Il resto del gruppo sale la montagna chiacchierando amabilmente (tanto, come direbbe Supergiovane, è facile) ed arriva in cima
Ma…. Colpo di Scena…
Arrivati in cima, Supergiovane non c’è, è riuscito a sbagliare strada in una strada senza bivi.
Il gruppo aspetta un pochino ma poi decide di rientrare e sulla strada del ritorno ritrova Supergiovane.
Inchieste del Corriere Del Ticino dimostrano che Supergiovane non è mai arrivato in cima, come d’altronde non è mai arrivato in cima al Generoso nè in cima al Mortirolo (che da sua stessa ammissione è più facile del Generoso)
Il Corriere del Ticino ha anche mandato un fotografo ad immortale la scena, foto in cui è evidente l’assenza di Supergiovane
Terzo tempo: Schiantacatene
SpezzaMuro l’aveva già fatto scalando più e più volte il muro di sormano
Spezzaferro l’aveva già fatto con un magistrale volo acrobatico sulle rampe del san primo
Restava Schiantacatene e questo rodeva dentro.
….
Passati da Lugano ecco Capo San Martino. rinomato per il locale vista lago in cima.
Supergiovane prepara l’attacco, d’altronde doveva riscattare l’inesistente prestazione del monte Bré.
Si fa sfilare dal gruppo e si piazza in quarta posizione per un attacco dalle retrovie, come insegna De Zan.
Enzo alza il passo, Teo segue e Biscia fa il buco. Supergiovane intuisce il pericolo e scatta affiancando e superando Biscia, ma ecco che la catena si blocca. Impavido ed imperterrito, Supergiovane sgancia il piede e, per non perdere lo slancio guadagnato, sferra un colpo di precisione sul cambio posteriore. La maestria del colpo fa si che la catena si spezzi e Supergiovane debba fermarsi.
Si aggiunge al danno la beffa (o l’onta) di dover richiamare l’ammiraglia per il supporto da casa.
Quarto tempo: le interviste post gara
La mattina dopo tutti i presenti all’evento si apprestano a chiamare la redazione per raccontare l’accaduto. tutti tranne Supergiovane che viene tuttavia contattato tramite messaggio.
Ecco le versioni:
Teo: Non lo abbiamo visto arrivare al Monte Bré, ma poi in discesa tirava come un dannato, tanto da spezzare la catena
Biscia: quando ho visto che sganciava il pedale pensavo ad un gesto acrobatico alla Brumotti
Enzo: non ha mai fatto manutenzione
Supergiovane: troppa potenza, ho spezzato la catena
Quinto tempo: La decisione della giuria
La giuria di gara tende a credere nella versione di Enzo e decide per una penalità che è temporaneamente fissata ad 1 punto + 1 (richiesta di recupero su strada) ma che potrà essere rivista sulla base della revisione dei filmati.
E ovviamente salvo contestazione degli altri Tri-gliceridi
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