La Patente

Saggio sociologico sull’invasione dei centri storici osservato dal punto di vista del povero residente che vede la sua intimità minaccia da orde barbariche di avventori del mercatino di Natale

I lettori più attenti noteranno citazioni letterarie, cinematografiche e musicali appositamente inserite dall’autore per sviare l’attenzione dell’invasore illetterato.

L’ambita Patente

Come ogni anno con l’avvicinarsi delle festività natalizie, i migliori comuni italiani distribuiscono la patente di imbecillità, nel senso che si imbelle.

Molto ambita, la patente si può conquistare con un meccanismo a punti, con la particolarità che anche con un solo punto si ha diritto alla patente.

Avvertenze: Cosa sono i Mercatini di Natale

Chi si avvicina al mercatino di Natale, lo fa tipicamente coinvolgendo il partner avviando la conversazione con un: “andiamo ai mercatini di Natale

… Attenzione: é una minaccia….

  • Primo: I mercatini di Natale sono prodotti di importazione, sono probabilmente clandestini e sono gestiti dalla congregazione di elfi mercatanti, di dubbia fama.
  • Secondo: I mercatini di Natale sono la seconda causa di divorzio in Italia, dopo l’IKEA
  • Terzo: le pantofole in feltro non le userete mai
  • Quarto: A Natale saranno anche tutti più buoni, ma ai mercatini sono tutti delle carogne

… le aggravanti…

Prima o poi arriverà il fatidico momento:

Se siete fortunati avverrà all’andata (risparmierete i soldi delle pantofole di feltro).

Se siete sfortunati avverrà al ritorno (e avrete il rimorso per i soldi spesi per le pantofole di feltro),

ma potete scommetterci: Succederà…

Al primo accenno di coda in autostrada, uno dei due pronuncerà l’infame incipit “te l’avevo detto di….“. A questo punto è finita, il rapporto non si può più recuperare. Saranno ricordati sgarri di anni fa, sarà rinfacciata quella volta che avete messo troppo sale nella pasta, quella volta che avete sbirciato un altro, i compagni di liceo, delle medie e addirittura delle elementari, quella volta che avete messo il calzino non intonato, quella volta che avete servito il Martini mescolandolo e non agitandolo, quella volta che… in una spirale senza fine (tanto di tempo ne avete, prima che finisca questa coda benedetta) che frantumerà qualsiasi progetto di convivenza presente, passata e futura.

Questa prova non potete scamparla, ma se proprio volete prendere il rischio siete pronti per la patente.

Dove e come si prende la patente

Ci siamo più o meno patentati tutti nel corso della nostra vita ed immagino che ci si comporti in maniera simile quando si mettono i panni del turista, ma è bene ricordare i criteri alla base della patente.

Primo criterio: l’avvicinamento

Il patentando si avvicina alla meta rigorosamente in macchina, ogni mezzo pubblico è da escludersi a priori.

Questo essere non conosce le strade, i sensi unici, le svolte, i vicoli, le ciclabili e le pedonali. Si troverà presto intruppato tra i locali (gente che lavora, mica che sta li in strada a divertirsi).

Tipicamente genera code interminabili, soprattutto di sera quando le città si illuminano con le magiche luci di Natale.

Sappiamo tutti che non ci sono sufficienti centrali nucleari per sostenere le luminari natalizie, per cui i sindaci tipicamente rispondono oscurando il resto della città, aumentando così il disorientamento del patendando.

La sceneggiatura di “un giorno di ordinaria follia” è nata durante la coda pre-natalizia generata dall’avventore che non conosceva la strada e si era incastrato tra due panettoni gialli, di quelli bassi che non si vedono e che distruggono le fiancate delle auto.

In questa fase si possono conquistare da 1 a 3 punti

Secondo Criterio: il parcheggio

L’avventore si crede furbo, molto furbo:

  • Ha preso l’auto
  • Ha intasato il traffico della città
  • Ha ignorato gli avvisi “Park & Ride” che offrono gratuitamente la navetta per andare in città, ma si sa, è allergico ai mezzi pubblici
  • E’ convinto di trovare parcheggio “un pò più vicino”

Le nostre città sono state pensate nel 1400 (quasi 1500), quando il parcheggio non era un problema perchè non esistevano le auto.

Presentarsi con un Suv fuori misura è una scelta intelligente (senno dove le metti le pantofole di feltro?)

L’impatto con l’indigeno avviene quando si procede nei viali alberati ai 13 all’ora cercando un pertugio in cui parcheggiare. L’indigeno sa dove andare, l’avventore no. L’indigeno troverà parcheggio, l’avventore no. Rubare il parcheggio all’indigeno è reato equiparabile all’appropriazione indebita.

Il colpo di genio avviene quando l’avventore con Suv vede una Smart uscire da una feritoia e decide di aspettare che questi finisca la manovra per infilare il Suv. Naturalmente non viene il sospetto che se una Smart fa 16 manovre per uscire, forse il Suv non ci sta.

Tipicamente dopo mezz’ora di manovra, l’avventore rinuncia con due strategie ormai consolidate: O parte sgommando (principiante) o sfoggia le pantofole di feltro ancora incellofanate dell’anno precedente facendo finta di andare via (attore) inveendo contro i turisti che parcheggiano male e gli impediscono di uscire (professionista)

In palio dai 5 ai 10 punti

Terzo criterio: Il pedone

Una volta trovato parcheggio, l’aspirante suicida, comincia ad avvicinarsi al centro.

Ha parcheggiato a circa 12 km dal centro, ma non se ne dà pena, perché è al mercatino di Natale. Pertanto comincerà a camminare in centro alla tangenziale convinto che sia una zona pedonale e scambierà gli abbaglianti delle auto (i bilux come direbbero i nostri amici ticinesi) per le famose luminarie. I più arditi avvisteranno anche delle luci lampeggianti. I più fortunati le vedranno molto da vicino.

In qualche modo arriva in centro, scavalcano le mura di recinzione costruite dai romani nei secoli dei secoli e si addentra nelle zone pedonali appositamente attrezzate per obnubilare i sensi del turista.

Il primo senso a scomparire è la vista: l’autoctono tipicamente è dotato di permesso comunale per transitare in centro con l’auto, per cui quando questi si avvicina a mezzo metro dai garretti, è bene scansarsi. Tuttavia, nonostante il suddetto permesso sia un pataccone enorme esposto sul parabrezza, il turista non lo vede e sbuffa spazientito perché l’autoctono osa rivendicare il proprio diritto di servitù sulle strade del centro.

Il secondo senso a scomparire è l’udito: L’autoctono ha ormai rinunciato a muoversi su quattro ruote e propende per la bicicletta. La bicicletta è attrezzata con apposito campanello. Il suono del campanello risveglia il turista dal torpore. Un pò come quando ci si sveglia in mezzo di colpo ad un sogno, alcuni turisti sono morti d’infarto per il colpo di campanello.

Il terzo senso a scomparire è il tatto: attratto dalle bancarelle, si avvicina e compra degli improbabili manufatti di pelo di toporagno elefante (esiste e si chiama Elephantulus_brachyrhynchus della famiglia dei Macroscelididae) scambiandoli per comode pantofole di feltro. L’acquisto non è atto istintivo (ricordiamo che l’avventore è molto furbo) ma frutto di lunga disquisizione con il venditore sulla qualità del manufatto e del feltro e di lunga trattativa economica a sicuro vantaggio dello scaltro venditore approfittatore (elfo camuffato da benefattore).

Il quarto ed il quinto senso scompaiono contemporaneamente: Il vin brulè viene preparato nella apposita ricetta tramandata da generazioni di mercatanti di Nalate fatta di Tavernello, chiodi di garofano dei tempi di Craxi, cicche di sigarette e bucce di castagne. 5 Eur a bicchierino, seguito da formaggi di importazione dubbia. I più scaltri si riversano in massa nel peggior bar della città, quello che gli indigeni non frequenterebbero mai. Questo bar, nei fine settimana fattura quanto una nave da crociera e tipicamente non passa l’ispezione dell’ufficio di igiene del gennaio successivo.

Il buonsenso non c’è mai stato

In questa fase l’autoctono viene disturbato nelle sue attività quotidiane a causa dell’impossibilità di raggiungere il panettiere di fiducia, nonché dall’esplosione dei prezzi generata dagli incauti avventori, che possono guadagnare con i loro malaffari da 5 a 10 punti

La teoria delle code

Chi non viaggia in coppia viaggia in doppia coppia. Questa tendenza è tipica di quattro gruppi sociologici:

  • i neo-fidanzati che non si osano ancora uscire da soli con il partner e chiedono aiuto all’amica/o del cuore che viene accompagnato (non sopravviveranno al mercatino di natale)
  • Le famiglie: madre che si ferma ad ogni bancarella, figli che trascinano i piedi e padre che si trascina nelle sue pantofole di feltro
  • Gli anziani: doppia coppia che condivide esperienze estreme da decenni ed è sopravvissuta a decine di mercatini di natale. Questa specie è tra l’altro studiata da paleontologi e naturalisti che contestano sia le teorie creazionistiche che quelle Darwiniane
  • I Pasturatori GGiovani (con 2 GG) che sperano di cuccare (se riescono a cuccare in queste condizioni passano direttamente allo status di anziani lasciando direttamente sul tavolo 12 lustri e meritandosi una fornitura a vita di pantofole di feltro)

Le differenti amalgame di invasori hanno in comune un unico tratto:

Camminano per strada in fila per 4.

Ebbene, molti ce l’anno con i ciclisti che viaggiano in fila per due, a volte per tre. Ma neanche i ciclisti arrivano alla fila per 4.

Si sente in lontananza uno schiocco di frusta e l’urlo “avanti, in fila per tre” ma non c’è nulla da fare, il gruppo non si scioglie e prosegue in fila per quattro.

Chi ha fretta tenta allora il sorpasso a sinistra in rigorosa doppia fila (se siete in Inghilterra il sorpasso si fa a destra, mi raccomando), creando così un flusso di 6 colonne in una direzione e 6 colonne nell’altro. Il flusso scorre nelle vie precedentemente addobbate dall’amministrazione comunale (con finanziamenti centenari per pagare le centrali nucleari a supporto) e nessuno si azzarda ad uscire dalla canalizzazione.

Mettetevi ora nei panni dell’indigeno che deve tagliare trasversalmente questo fiume per andare, chessò, in farmacia e scoprirete l’origine del calcio fiorentino.

In questa fase i punti vanno da un minimo di 4 ad un massimo di 8. C’è chi ha avvistato file da 10 persone ma il record non è stato omologato per vento a favore.

Le nuove tecnologie

Esiste un moltiplicatore di punti per i più avvezi alle nuove tecnologie:

Il passeggio con cellulare in mano:

Gli avventori sbattono a destra e sinistra, vagano disorientati da un GPS che in città non prende, parlano da soli , hanno cuffiette nelle orecchie, ignorano il partner (ma questa è autodifesa, tanto sanno già cosa li attende nel viaggio di ritorno).

i punti qui si moltiplicano a volontà.

Se giocano a Pokemon Go, si aggiungono 3 punti di default.

Disobbedienza civile

Al povero cittadino violato nella sua intimità non restano che sottili forme di disobbedienza civile:

Azioni di disturbo

Già illustrato precedentemente nell’incontro tra turista e bicicletta, il locale ha a disposizione un arma micidiale:

Ci si piazza di fronte a turista frastornato e si infastidisce il turista.

Ci sono alcune varianti (tutte riescono meglio se l’avventore è distratto dalle nuove tecnologie) :

  1. il semplice fastidio: si cammina di fronte al turista incrociandone i passi facendolo incespicare più e più volte
  2. lo scontro semplice: ci si ferma all’improvviso e si attende che il turista ci sbatta contro, rovesciando il vin brulè
  3. lo scontro aggravato: ci si ferma all’improvviso e si attende che il turista ci sbatta contro e ci si gira di colpo urlando “ma guarda dove vai, ” seguito dall’insulto preferito
  4. lo scontro con scasso: specialità illegale di approfittare dello scontro per sottrarre beni personali all’incauto avventore (questa specialità non è riconosciuta dal CONI)

La falena

Ci si rifornisce di strisce di led colorate nei migliori negozi di luminarie natalizie e si disegnano percorsi alternativi in cui attrarre il turista come una falena. Questi seguirà la luce, specie se colorata ed intermittente e potrà essere condotto ovunque:

  • Si può fare la fortuna di interi quartieri periferici
  • Alcuni commercianti spregiudicati utilizzano questo mezzo per aumentare le vendite
  • i più esasperati condurranno il turista in giro per posti impervi sostituendo subdolamente “il canto di natale” con il “pifferaio di Hamelin”

il flash mob

Ci si presenta di fronte al sindaco e ci si muove come zombi posseduti dal demone del mercatino di Natale, impersonando a turno o contemporaneamente tutte le variazioni del demone di cui sopra

Questa forma di disobbedienza civile può essere effettuata in tre modalità:

  • Singolarmente – ronzando fastidiosamente intorno al municipio
  • Collettivamente – richiede organizzazione e coordinamento, ma tutti i cittadini a turno assumono atteggiamenti da turista lungo la strada tra il municipio e la casa del sindaco
  • Flash Mob – Richiede coreografia e tanto impegno civile: tutti i cittadini si muovono contemporaneamente come posseduti sotto il balcone del comune

Il sindaco non capirà e spegnerà le poche luci ancora accese, ma sono segnali di incoraggiamento

Monetizziamo

I sindaci più lungimiranti hanno già installato dei parcometri all’uscita della città in cui far pagare per ogni punto patente conquistato. E’ una pratica molto usata nelle ridenti cittadine nord-europee in cui sono stati inventati i mercatini di natale, che infatti non hanno problemi di bilancio.

L’applicazione su larga scala è suggerita dal FMI.

In alcuni luoghi sono anche stati avvistati appositi raccoglitori per pantofole di feltro che verranno prontamente riciclate per l’anno dopo

C’è ancora un barlume di speranza?

NO!!!!

Sembra che l’antica Roma sia crollata per la bramosia di potere dell’Impero che una volta raggiunti i territori dei Nibelunghi non ha saputo resistere al tenebroso potere del mercatino di Natale.

Non c’è speranza.

Andate a farvi una passeggiata nei boschi e lasciate vivere in pace gli indigeni

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One thought on “La Patente

  1. ah ah ah molto divertente … purtroppo non tanto per i mercatini di Natale ma piuttosto per IKEA , ho paura di essere stata carnefice inconsapevole … ah ah ah

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